Contattaci ora
La psicoterapia dell’età evolutiva è un viaggio delicato e profondo nel mondo interiore di bambini e adolescenti. Un mondo fatto di emozioni forti, paure difficili da esprimere, bisogni che a volte non trovano parole. È un tipo di terapia che si prende cura dell’anima in crescita, che osserva con rispetto e attenzione ciò che il bambino o il ragazzo esprime, anche quando lo fa in modi che confondono o spaventano: un silenzio improvviso, una rabbia che esplode, un comportamento che cambia.
Quando un bambino sta male, spesso non lo dice. Lo mostra. Attraverso il gioco, il disegno, il corpo, la scuola, il sonno, le relazioni. La psicoterapia in età evolutiva diventa allora uno spazio protetto dove queste espressioni possono essere ascoltate, comprese, trasformate. È come se si tendesse la mano a quella parte fragile che non sa ancora raccontarsi, ma che chiede aiuto con tutta la forza che ha.
E accanto a questo percorso, c’è n’è spesso un altro, fondamentale: il sostegno alla genitorialità.
Essere genitori è uno dei compiti più intensi, profondi e complessi che esistano. Nessuno ti dà un manuale. Ci si trova spesso a navigare tra dubbi, sensi di colpa, preoccupazioni: "Sto facendo bene?", "Cosa c'è che non va?", "Perché mio figlio si comporta così?".
Il sostegno alla genitorialità non è un giudizio, non è un’analisi fredda di quello che non va. È un incontro umano, uno spazio in cui i genitori possono portare fatica, domande, emozioni. È un’occasione per comprendere meglio il proprio figlio, ma anche per riconoscere e accogliere sé stessi nel ruolo di genitori. Insieme si esplorano i significati dietro i comportamenti, si costruiscono nuove modalità di relazione, si creano ponti affettivi.
In fondo, la psicoterapia in età evolutiva e il sostegno alla genitorialità hanno lo stesso cuore: aiutare a crescere bene, insieme. Crescere emotivamente, relazionalmente, umanamente. Perché quando un bambino o un ragazzo stanno meglio, tutta la famiglia respira. E quando un genitore si sente più sicuro e compreso, anche il figlio ha la percezione che può fidarsi un po’ di più del mondo.